Uno degli argomenti di cui mi sono occupato di più negli ultimi 15 anni come operatore e come pedagogista è l'educazione di persone autistiche.
Il riferimento principale sia sul piano teorico sia sul piano operativo è il lavoro della Division TEACCH nella Carolina del Nord, un esempio pilota di Programma statale che si prende cura delle persone autistiche "dalla culla alla bara" non in una logica assistenzialistica ma di "abilitazione" in senso educativo, in grado di facilitare l'integrazione sociale di queste persone sia a scuola sia nel mondo del lavoro.
Per una prima conoscenza delle caratteristiche di questo disturbo e delle linee generali per l'intervento educativo con persone autistiche definite "high functioning" (cioè con un QI normale o superiore alla norma), inserisco il link con una mia presentazione "Autismo: conoscere per intervenire" che ho utilizzato in sede di formazione.
Nella metodologia di lavoro con le persone autistiche e, più in generale, con le persone con bisogni educativi speciali, ritengo sia di particolare importanza una modalità di progettazione partecipata o coprogettazione in grado di coinvolgere tutti gli attori presenti sulla scena dell'intervento educativo. Per approfondire questo tema vi rimando ad alcuni documenti: una presentazione "coprogettazione" utilizzata in formazione e tre articoli che ho pubblicato su alcune riviste del settore, nei quali analizzo come la coprogettazione possa essere vista in relazione ai diversi attori coinvolti e alle diverse fasi dell'intervento( "La progettazione con le famiglie", progettare con il gruppo dei pari e "Assessment integrato").
A proposito dell'assessment inserisco il link del centro di documentazione di Cesena in cui ho curato la parte relativa all'osservazione e valutazione delle persone autistiche nei contesti di vita.
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